Marshall Rosenberg con la Giraffa e lo Sciacallo
Marshall Rosenberg con la Giraffa e lo Sciacallo

La Comunicazione Nonviolenta (chiamata anche Comunicazione Empatica) si basa sul principio che sentire empatia faccia parte della nostra natura e che le strategie violente – siano esse fisiche o verbali – sono comportamenti appresi, che la cultura prevalente insegna e sostiene allontanandoci da noi stessi e dagli altri.

Marshal Rosenberg ha sviluppato nel 1960 un processo di Comunicazione per trovare maggiore autenticità nella comunicazione, una maggiore comprensione, connessioni più profonde e risoluzione dei conflitti.

Secondo Marshall Rosenberg il linguaggio e il modo in cui usiamo le parole hanno un ruolo cruciale nel riuscire a rimanere collegati empaticamente a noi stessi e agli altri.

La Comunicazione Nonviolenta si basa su tre aspetti:

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  • Auto-empatia, l’ascolto di se stessi
  • Empatia, ascolto dell’altro
  • Auto-espressione onesta, esprimere autenticamente il proprio sentire e bisogni

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E’ un processo di comunicazione formato in quattro tappe: l’Osservazione dei fatti, Sentimenti, Bisogni e Richieste che  aiuta a sentire ciò che è vivo in noi e nell’altro e a fare chiarezza.

Il Processo di Comunicazione Nonviolenta

Auto-empatia, l’ascolto di se stessi:

Esprimere onestamente come sono e come sto io senza incolpare né criticare

Empatia, ascolto dell’altro:

Ricevere empaticamente come sei e come stai tu senza sentire una colpa o una critica

OSSERVAZIONI

1. Le azioni concrete che osservo (vedo, odo, ricordo, immagino) e che contribuiscono (o non contribuiscono) al mio benessere:
Quando io (vedo, sento…)”
1. Le azioni concrete che tu osservi (vedi, odi, ricordi, immagini) che contribuiscono (o non contribuiscono) al tuo benessere:
Quando tu (vedi, senti…)”

SENTIMENTI

2. Come mi sento in rapporto a queste azioni:“mi sento…” 2. Come ti senti in rapporto a queste azioni:“ti senti…?”

BISOGNI

3. L’energia vitale nella forma di bisogni, valori, desideri, aspettative o pensieri che stanno causando i miei sentimenti:“perché ho bisogno di…” 3. L’energia vitale nella forma di bisogni, valori, desideri, aspettative o pensieri che stanno causando i tuoi sentimenti:“perché hai bisogno di…?”

RICHIESTE

Richiedere con chiarezza ciò che potrebbe arricchire la mia vita, senza pretenderlo Ricevere empaticamente ciò che potrebbe arricchire la tua vita senza sentirvi una pretesa
4. Le azioni concrete che vorrei fossero intraprese:“e vorrei che tu…” 4. Le azioni concrete che vorresti fossero intraprese:“e vorresti che io…?”

 

Vincenzo Buquicchio e la Giraffa

La Comunicazione Nonviolenta è anche chiamata Linguaggio Giraffa perchè utilizza la Giraffa come simbolo in quanto è l’animale dal cuore più grande che porta all’empatia e a realizzare relazioni gioiose. Il collo lungo della Giraffa permette di vedere lontano, le conseguenze dei nostri pensieri, parole e azioni. Viene usato anche lo Sciacallo come il simbolo di quella parte di noi che pensa, parla e agisce in modi che ci allontanano dai nostri sentimenti e bisogni e da quelli dell’altro.

Facendo pratica impariamo a fare amicizia con i nostri “sciacalli”, diventandone consapevoli ed accogliendo le abitudini e i pensieri “sciacallo” come punti di riferimento verso il cambiamento.

Praticare la Comunicazione Empatica è semplice, ma non facile, per questo occorre allenarsi in uno spazio “protetto” che noi chiamiamo Villaggio Empatico, formato da gruppi di pratica autogestiti.

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6 commenti

  1. Buona sera,
    Mi chiamo Valentina e mi piacerebbe molto poter partecipare ad un gruppo di pratica. Vivo in provincia di Torino. Grazie e un sorriso

  2. Buongiorno mi chiamo Laura e volevo sapere a Roma dove posso trovare un gruppo di pratica. Grazie

    1. Ciao Chiara,
      puoi trovare i gruppi facendo una ricerca per Regione.
      La mappa non è completa, ci sono solo i gruppi che ci vengono liberamente comunicati da utenti che ci trovano online.
      Un caro saluto 🙂

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